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Nel presente il futuro. Coltivare la terra promessa dei giovani credenti

Presentazione libro Nel presente il futuro. Coltivare la terra promessa dei giovani credenti dell’autore Leonardo Luca Di Quilio

«Legittimamente si può pensare che il futuro dell’umanità sia riposto nelle mani di coloro che saranno capaci di trasmettere alle generazioni future ragioni di vita e di speranza». È con queste parole del Concilio Vaticano II che Leonardo Luca Di Quilio sceglie di chiudere il suo libro Nel presente il futuro. Coltivare la terra promessa dei giovani credenti edito da Effatà Editrice con la Prefazione di Bruno Forte, Arcivescovo metropolita di Chieti-Vasto. Egli afferma: «Colgo in queste pagine una provocazione lanciata con passione, fede e amore, specialmente ai giovani: quella a non arrendersi mai di fronte al male o al fallimento, per sognare sempre in grande e mettersi in gioco generosamente per attuare la speranza che anima il sogno».

Leonardo Luca Di Quilio è nato a Guardiagrele nel 1992, è laureato in Scienze e Tecnologie Geologiche presso l’Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara ed attualmente studia Scienze religiose presso l’ISSR “G. Toniolo” di Pescara. Insegna matematica e scienze nelle scuole secondarie di primo grado e religione presso altri istituti di ogni ordine e grado. Collabora con il mensile dell’arcidiocesi di Chieti-Vasto L’Amico del popolo e occasionalmente scrive per l’Agensir.

«C’è, soprattutto nei giovani, una profonda crisi spirituale che deriva dalle tante domande esistenziali inevase. Occorre intercettare questi disagi e dare una strada da seguire. Diventa pertanto necessario coltivare la terra promessa dell’adolescenza, domandandosi quali tratti della cristianità occorra riscoprire, e successivamente, testimoniare per parlare credibilmente di Cristo e della sua Verità». Lo spunto di riflessione offerto dall’autore è quello di voler riscoprire la nostra umanità, fatta contemporaneamente di ragione, irrazionalità e sentimento. La sfida che egli propone è dunque questa, riportare al centro l’uomo, partendo proprio dai giovani: quelli che oggi, come afferma l’Arcivescovo, nell’epoca delle relazioni sempre più virtuali, «hanno perso il gusto dell’incontro». Bisogna invece instaurare con i ragazzi un rapporto autentico, scommettere su di loro perché siano protagonisti di fronte al domani. È un progetto ambizioso e per questo ancor più coinvolgente e stimolante. La strada da seguire passa attraverso un processo di rieducazione ai valori cristiani tipici della nostra cultura, ma questo sempre a partire dalla famiglia, che è il primo luogo di formazione all’interno della società, oltre ad essere il soggetto primario della trasmissione della fede.

Se i genitori mancano di trasmettere ai propri figli valori e principi saldi, questi diventeranno adulti incapaci di distinguere tra bene e male. L’auspicio dell’autore è, allora, quello di investire nella formazione delle nuove generazioni, in modo che sappiano scegliere con consapevolezza ciò che è bene e rifiutare ciò che è male.

È oggi che costruiamo il futuro di domani: Nel presente il futuro.